VOCAL STUDIO

Devo ringraziare Livio Minafra (pianista e compositore) con cui ho avuto modo di confrontarmi durante il primo anno di conservatorio a Messina perchè tra qualche lezione e alcune chiaccherate mi ha portato ad ascoltare tantissimi generi musicali portandomi a conoscere le grandi potenzialità della voce nel mondo e facendomi ascoltare voci di grande spessore (Demetrio Stratos, Dhaffer Youssef, Anna Maria Hefele) fino ad imbattermi in questa tecnica chiamata appunto CANTO DEGLI ARMONICI. Qualcosa non quadrava, non credevo alle mie orecchie. Ciò che sentivo per me era assurdo. Ma come in tutte le cose che mi mettono curiosità mi misi a fare delle ricerche e studiare, inizialmente tramite testi e successivamente provando a praticare questa tecnica io stesso. Un pomeriggio di novembre, mentre mi trovavo a Messina nella mia casa, studiando, sentii che la mia voce stava emettendo un qualcosa di strano che io stessi decisi di registrare e di mandare subito a Livio e a Gianluca Gucciardo per potere ascoltare ed avere dei loro pareri. Non riuscivo a spiegare a parole ciò che sentivo, per me era come un fantasmino (una seconda voce) che camminava parallelamente alla mia voce (principale).

Si... avevo sentito gli armonici provenire da tantissimi strumenti ma finchè sia Livio che Gianluca non mi risposero che quel fantasmino che io avevo sentito era un armonico non ci avrei creduto.

Mi spiegarono che era avvenuta la cosidetta DIFONIA (possibilità della voce di emettere due suoni contemporaneamente). Rimasi stupito da tutto ciò e da li cominciai a incuriosirmi sempre di più,  fino ad arrivare a conoscere Raffaele Schiavo, pianista, musicoterapista e cantante di armonici con cui ho avuto il piacere di condividere giornate di studio per andare insieme alla scoperta del mio volto, della mia maschera.

Nel suo libro Voxechology dove parla del suo metodo scrive:

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"La sequenza degli armonici è nel nostro volto... addosso a quelle note si muovono i parametri musicali di riferimento di un passato musicale ancora vivo, ben custodito dentro i labirinti della nostra maschera naturale"

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Ciascun armonico può essere controllato, regolato e suonato dall’interno, come fosse manovrato da una leva invisibile, da una coulisse di trombone che avanza e arretra per tirare fuori le note una dopo l’altra.

Una volta diventati padroni della tecnica, è possibile costruire melodie di armonici che si susseguono secondo schemi specifici da praticare con costanza e disciplina [...] è' bellissimo perdersi in questo viaggio nella risonanza ossea.

Cosa ancora più bella è sapere che questo denominatore comune esiste dentro ciascuno di noi, e che si manifesti allo stesso modo per tutti, specialmente quando questa pratica si sgancia dall’esercizio individuale e diventa esperienza condivisa.